Il pH è la scala di misura dell’acidità o della basicità di una soluzione acquosa. Si misura mediante cartine tornasole immerse nel nostro cosmetico. Il colore ottenuto dovrà essere confrontato con quello riportato sulla scala di riferimento disegnata sulla confezione. In alternativa, potete usare anche un misuratore di ph digitale. Convenzionalmente, il pH di soluzioni acquose assume valori compresi fra 0 (massima acidità) e 14 (massima basicità). Il ph di un cosmetico quindi, è neutro a 7, da 0 a 7 è acido, da 7 a 14 è basico. Tutti i cosmetici a base di acqua, sia acquistati che fatti in casa, devono avere un ph compreso tra il 5 ed il 7. Uniche eccezioni, sono: quelli che possono entrare in contatto con gli occhi e quindi bruciare, che è meglio siano a ph 7, i detergenti intimi che possono avere anche ph fino a 4, ed i trattamenti a base di acidi, che è meglio non siano più bassi di 4, in quanto potrebbero risultare troppo aggressivi, e quindi pericolosi per la pelle. A ph tra il 4 e il 10 non ci sono grossi pericoli per la pelle, ma sono probabili irritazioni. La pelle risulta secca e non più protetta perchè viene consumato troppo lo strato idrolipidico che la protegge. Ph sotto il 4 o sopra il 10, invece, sono assolutamente da evitare, in quanto, troppo aggressivi.
Facciamo un esempio pratico: se dopo aver misurato il ph del vostro cosmetico fatto in casa, scoprite che è 8, e a voi serve 5, dovete abbassarlo. Con cosa potete farlo? Con acido citrico (in soluzione al 30%, cioè 70 gr di acqua e 30 gr di citrico) o acido lattico. Quest’ultimo potete acquistarlo già pronto per l’uso. Se, invece, decidete di acquistare l’acido citrico, dovete scioglierlo nelle quantità di cui sopra nell’acqua (a caldo si scioglie più velocemente).
Facciamo un altro esempio pratico: se dopo aver misurato il ph, verificate che è 3, e voi dovete invece portarlo a 6, avete bisogno di alzarlo con una base, nello specifico soda caustica in soluzione al 20% (20 gr di soda sciolta in 80 gr di acqua).
Prima di preparare la soluzione di soda, pero, poichè è una base forte e potrebbe creare gravi ustioni sulla pelle, otre ad irritare le vie respiratorie se respirata nel momento in cui viene sciolta in acqua, vi invito a proteggervi le mani da guanti usa e getta ed allontanare il viso dal contenitore. La soluzione arriverà in pochi secondi a circa 80° ed esalerà vapori, quindi per sicurezza lasciate raffreddare il contenitore per almeno una diecina di minuti prima di toccarla. Altra buona accortezza è non sciogliere la soda con utensili di alluminio o acciaio inossidabile scadenti se non volete che questi ultimi si rovinino. Sono adatti, invece, quelli di vetro o legno. Nel caso in cui la vostra pelle venga accidentalmente a contatto con la soluzione di soda, sciacquate subito la parte con acqua fredda e non vi succederà niente, state tranquilli. Ricordate che la soda diventa caustica solo a contatto con l’acqua, e che state maneggiando piccole quantità di soluzione (100 gr), quindi non abbiate timore di prepararla se è la vostra prima volta.
Potremmo anche usare una soluzione di bicarbonato di sodio, ma essendo questo una base più debole rispetto alla soda, dovremmo utilizzare una quantità molto maggiore di liquido all’interno dei nostri cosmetici fatti in casa, e rischieremmo di far diventare le nostre preparazioni troppo liquide da dense che erano inizialmente. Le vostre soluzioni di acido citrico e soda si autoconserveranno, in quanto i loro ph “estremi” non consentiranno la proliferazione di batteri, lieviti e muffe.
Rimarrete sorpresi dal fatto che, se per portare il vostro cosmetico da ph 7 a ph 6 avete usato ad esempio 4 gocce di acido lattico o citrico, se ne metterete altre 4, non arriverete a 5, e con ulteriori 4 non raggiungerete il ph 4. Ci vorrà, infatti, tanto più lattico o citrico per muovere il ph di pochissimo, più ci allontaniamo dalla neutralità, cioè dal 7.
E se ci capita di eccedere con le gocce, mentre modifichiamo il ph, che succede? In tal caso potete tranquillamente rimodificarlo fino a raggiungere il ph desiderato. Il prodotto di tutti questi “alti e bassi”, si chiamerà sodio lattato o sodio citrato (a seconda se avete usato acido lattico o acido citrico). Sono entrambi ottimi idratanti per la pelle, componenti dell’NMF cutaneo, Indice di Idratazione Cutanea, cioè sostanze presenti in tutte le cellule della nostra pelle, essenziali per mantenere la giusta idratazione tra i vari strati cutanei, e quindi fondamentali per mantenere la pelle elastica, giovane e sana.
PH CONSIGLIATI
– PRODOTTI ESFOLIANTI VISO/CORPO: 3.5-4.5 (IN BASE ALLA CAPACITA’ D’ESFOLIAZIONE DELL’ACIDO E AL TIPO DI PELLE DEL SOGGETTO)
– TONICO VISO: 4.5
– SHAMPOO: 5-7 (7 per le donne in menopausa)
– BALSAMI/MASCHERE CAPELLI: 4.5
– DEODORANTI: 4.5
– DETERGENTE INTIMO: 4.5 (donne in età fertile) 6 (donne in menopausa, bambine, uomini)
– CREME VISO/CONTORNO OCCHI PER PELLI GRASSE/IMPURE: 4.5
– CREME VISO/CONTORNO OCCHI PER PELLI NORMALI/SECCHE/MISTE: 5-7 (7 per le donne in menopausa)
– CREME CORPO: 5-7 (7 per le donne in menopausa)
– DETERGENTI VISO/CORPO: 5-6
– LATTE DETERGENTE VISO/STRUCCANTI VISO CHE NON BRUCIANO GLI OCCHI: 7
Ora non vi rimane che procurarvi le sostanze di cui vi ho parlato, che potete acquistare direttamente su questo sito!
Grazie a tutti e a presto!
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Ciao Valeria, grazie per avermi posto il quesito e infatti ribatto con il SIERO! Fermo restando che sia un nome usato dai furboni pubblicitari per vendere una normale emulsione o una soluzione, appunto le forme cosmetiche secondo la legge, ho notato che in Francia chiamano sieri le soluzioni oleose, mentre da noi è ritenuto un siero una soluzione acquosa, in genere gel molto ricchi di attivi. E’ giusto o ho preso “na cantonata”? Non sarebbe male spiegarlo una volta per tutte perché vedo risposte, molto controverse, per non dire addirittura inopportune sotto molte ricette dove si preparano “sieri” oleosi. Grazie mille in anticipo e buon lavoro ^^
incomincio adesso a spignattare qualcosa grazie mille per le informazioni sul ph ciao
Ciao Nadia 87,grazie mille! Fatemi sapere se vi interessa sapere qualcosa in particolare,sempre riguardo approfondimenti,curiosità,accorgimenti,etc.Un saluto e buoni spignatti!
Ciao Cristina,innanzitutto grazie,sono felice di poter essere utile alle persone anche on line oltre che personalmente durante i miei corsi.
Per la prima domanda: un conto è toccare una soluzione di soda al 20% che ha un pH parecchio basico (quindi caustica), un conto è metterne qualche goccia in una crema il cui pH poi diventerà fisiologico (tra 5 e 7) dopo aver tamponato.Praticamente è il pH troppo alto o troppo basso che può dare problemi alla pelle in una crema e non lo ione sodio in sè se inserito in quest’ultima.
Per la seconda domanda: si,tutti i tipi di carbopol ultrez si addensano solo con soluzione di soda caustica e non anche con bicarbonato,che al contrario lo smonta.
Per la terza domanda: purtroppo è difficile trovare cartine con una scala di colori identica a quelli che le cartine prendono a contatto con la preparazione cosmetica.Ti consiglio,appena prendi un pò di dimestichezza con la cosmesi fai da te,di acquistare un phmetro digitale.
Tienimi aggiornata sui tuoi progressi,mi raccomando! 🙂
Ho trovato interessante l articolo ma volevo chiederti visto k x preparare la soluzione di soda bisogna attenersi a certepprecauzioni non è irritante x la pelle se usata nei cosmetici? Sono molto ignorante in materia ma nelle ricette dove viene usata le evito accuratamente, inoltre è vero k nelle preparazioni dove viene usato il carbopol ultrez 21si deve usare x forza la soda caustica? E in ultimo quando misuro il ph nei miei spignatti solo 2 colori delle cartine risultano quasi uguali alla scala di comparazione va bene ugualmente? Grazie x l attenzione e una eventuale risposta
Grazie anche per questo articolo! In una pagina ci sono tutti i punti focali sul PH, cosa estremamente utile soprattutto se si è alle prime armi XD