Il primo trattato di cosmetica della storia è datato XIII sec, ed è stato ritrovato a Madrid. Il “De Ornatu Mulierum” (“Sui cosmetici delle donne”) comunemente noto come “Trotula Minor” di una delle prime medichesse della Scuola Medica Salernitana Trotula De Ruggiero, è il più antico manuale estetico realizzato da una donna medico per altre donne e aspiranti medici. Fondamentalmente, è un trattato che insegna alle donne come preservare e migliorare la propria bellezza e come curare le malattie della pelle mediante una serie di precetti, consigli e rimedi naturali.
Nell’esposizione, l’autore nomina spesso le mulieres salernitanae ad autorevole esempio, dà lezioni di make-up, suggerisce come nascondere le rughe, rimuovere gonfiori da viso e occhi, depilare il corpo, schiarire la pelle, nascondere le macchie e le lentiggini, lavare i denti ed eliminare l’alitosi, tingere i capelli, curare labbra screpolate e gengiviti. Fornisce, inoltre, indicazioni per preparare ed utilizzare unguenti ed erbe curative per il viso ed i capelli, e da consigli per migliorare il benessere mediante bagni di vapore e massaggi.
Il lavoro riporta 96 piante e derivati, 20 preparati di origine animale e derivati, 17 minerali, e 6 preparati misti, quali ingredienti per 63 ricette totali, in grado di ottenere altrettanti rimedi a scopo cosmetico e/o medicinale. Le numerosissime ricette riportate nell’opera, attestano l’esistenza di un’importante cosmesi medievale. In particolare, la seconda parte del trattato include capitoli che contengono ricette e specifica ingredienti e dosaggi, procedure per la preparazione, modo di applicazione, e risultati attesi.
Ad esempio, per fare biondi i capelli, Trotula propone una tintura ottenuta con la corteccia di sambuco, fiori di ginestra, zafferano e tuorlo d’uovo; oppure un unguento con api incenerite in un barattolo e mescolate ad olio e latte di capra. Mentre, per allungare i capelli e tingerli di nero, raccomanda un unguento ottenuto facendo bollire in olio la testa e la coda di una lucertola verde. Per quanto riguarda il make-up del viso e delle labbra, suggerisce una miscela di miele, cetriolo ed acqua di rose, bollite fino a che il volume iniziale non risulta dimezzato. Secondo i suoi consigli, il trucco sulle labbra va applicato strofinandoci sopra la corteccia delle radici dell’albero della noce, poi un colore artificiale, ottenuto con albume e prezzemolo, e alla fine cenere di allume. Per schiarire il viso, invita a realizzare un unguento di cera ed olio. Come primordiale “scrub” facciale, invece, consiglia di utilizzare un detergente esfoliante preparato con briciole di pane per levigare la pelle del viso. Per la depilazione, infine, gomma arabica e mastice del lentisco, ed il miele come idratante.
Nell’opera, la cosmesi non risulta un aspetto frivolo. Al contrario, secondo il concetto di bellezza di Trotula, la donna deve raggiungerla per entrare in accordo con la filosofia della natura. La sua arte medica era ispirata alla bellezza come estrinsecazione di un corpo in salute e in armonia con l’universo.
Da un confronto con gli attuali cosmetici, si evince chiaramente, che quelli medievali erano molto più grassi (erano soprattutto unguenti), poiché venivano di solito preparati con grassi animali, e ciò permetteva ai principi attivi in essi contenuti di esplicare la loro azione a livello topico sulla pelle per un lungo periodo di tempo. I cosmetici moderni, invece, sono preparati in emulsioni (creme, latti, sieri), offrendo al consumatore una migliore gradevolezza del prodotto. Tuttavia, la gran parte dei derivati vegetali riportati nel trattato sono ancora oggi utilizzati nei cosmetici moderni. Oggi, infatti, ancora utilizziamo cosmetici basati su moltissimi principi attivi già menzionati nel trattato medievale, mentre i derivati di origine animale non lo sono più.
E’ molto interessante, infine, scoprire grazie a tale testo, che molti problemi estetici avvertiti dalle donne dell’epoca siano gli stessi di oggi, come la crescita dei peli, i capelli bianchi, e le rughe. La cellulite, invece, non era affatto considerata come un problema a quei tempi, poichè i canoni estetici di allora erano totalmente diversi da quelli di oggi.
Spero che questo approfondimento storico sulla cosmesi sia risultato piacevole e interessante, e anche di non aver urtato troppo la sensibilità dei vegani e degli animalisti!
Se vi siete persi i miei approfondimenti precedenti, potete leggerli tutti QUI!
QUI invece trovate tutti i miei contatti!
Vi abbraccio tutti!
- Cosmesi non è solo frivolezza! - 23 Febbraio 2017
- Che cos’è il pH e come si misura - 31 Gennaio 2016
- L’alcool alimentare disinfetta i nostri utensili da spignatto? - 8 Gennaio 2016
Scrivi un commento