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L’alcool etilico, cioè quello alimentare che troviamo al supermercato, è un liquido incolore, volatile, altamente infiammabile, mentre quello denaturato rosa che usiamo normalmente per le pulizie domestiche è alcool etilico a cui sono state aggiunte sostanze amare per renderlo imbevibile. Per questo, non è ad uso alimentare e quindi oltre a non poterlo usare per cucinare, non possiamo usarlo nemmeno per i nostri cosmetici fatti in casa. Poiché solubilizza i grassi e denatura le proteine, l’alcool etilico sia puro che denaturato, ha un elevato potere detergente e solvente e quindi può essere inserito nei nostri prodotti fai da te solo in quantità molte piccole e comunque solo in caso di necessità, ad esempio se ci serve per solubilizzare grassi o estrarre proprietà cosmetiche di una pianta o di una droga.
Il potere disinfettante dell’alcool etilico è legato, invece, solo alla sua concentrazione. Esso, infatti, esplica la sua massima azione battericida a 70°, sotto o sopra tale valore è da considerare un batteriostatico, cioè un conservante e non un disinfettante. Solo le soluzioni al 70% in peso di alcool, quindi, svolgono attività germicida, in quanto se esso si trova miscelato ad acqua, viene rapidamente assorbito e penetra all’interno della cellula del microbo. Mentre l’alcool puro tende a far uscire l’acqua dalla cellula, producendo fenomeni sulla sua superficie che la proteggono parzialmente. Ciò significa che, poichè l’alcool denaturato alimentare che troviamo al supermercato è a 90-95°, cioè formato da 90-95 parti di alcool e 5-10 parti di acqua ed altre sostanze, e non quindi a 70°, il suo potere disinfettante non solo è nullo, ma esso aiuta anche i batteri a proliferare e non a morire. Inoltre, c’è anche da dire che la sterilizzazione dei microbi può richiedere da 1 a 10 minuti e addirittura 60 per i virus. Ciò significa che esso è adatto alla sterilizzazione ad immersione ma non a quella per strofinamento, data anche la sua notevole velocità di evaporazione.
In conclusione, quindi, evitate di acquistarlo con il solo ed unico fine di disinfettare i contenitori e gli utensili che usate per autoprodurre i vostri prodotti cosmetici. Lavatevi solo bene le mani prima di iniziare, pulite il vostro piano di lavoro e lavate a mano o in lavastoviglie con detersivo per piatti i vostri utensili, asciugandoli bene una volta puliti. Con l’uso di conservanti cosmetici, questi accorgimenti sono sufficienti per far si che i vostri cosmetici durino il tempo necessario, con l’accortezza di tenerli chiusi bene e lontano da fonti di calore e umidità.
Questo è tutto, al prossimo articolo!
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Grazie mille Valeria, è proprio quello che volevo sapere, infatti i batteri che son per terra, tutti e buona parte di questi li abbiamo anche addosso, si spostano con l’aria, li respiriamo, sono sulle cose che usiamo, sulla tavola mentre mangiamo ecc.
Quindi a meno che non ci sia il virus ebola o il betterio del colera che bazzicano nelle nostre cucine, immagino che una sana pulizia con acqua calda e detersivo per i piatti possa bastare. Immagino che anche asciugarli con panni altrettanto puliti valga lo stesso ragionamento, anche perché spero nessuno usi il panno per i pavimenti allo stesso scopo 😉
Poi c’è il fattore ACQUA. Io ho il dolcificatore centralizzato e il depuratore nel lavandino in cucina, non mi fido lo stesso e faccio sempre prima bollire l’acqua, che man mano sto sostituendo sempre più con gli idrolati. Ma quell’acqua del supermercato è sicura? Non andrebbe bollita? Cioè, so che in Italia ci sono un sacco di controlli e le ditte fanno certificati a manetta per qualsiasi cosa e meno male, ma è l’iter di quei contenitori che mi mette il dubbio. Ovvero, dallo stoccaggio nel magazzino del produttore al trasporto, dallo stoccaggio nei supermercati fino alla vendita, che trattamenti ha subito? Quanta luce ha preso? Quanto calore ha preso? Da quant’è che sta lì bello nel supermercato in attesa di essere utilizzato? Per il ferro da stiro lo posso capire ed è ok, ma per l’autoproduzione cosmetica? Mi piacerebbe capirne di più in proposito ^^ Ciao e grazie ancora per tutto XD
Ciao Nadia 87.Considera che in microonde puoi sterilizzare solo contenitori e utensili che vanno bene per il microonde,quindi solo certi tipi di vetro e plastica,di non facile reperibilità e anche costosi.Quelli di vetro poi sono anche poco comodi perchè si possono rompere.Considera anche la perdita di tempo.Fatte queste considerazioni,poichè qualsiasi cosa dal momento della sterilizzazione andrebbe maneggiata con guanti appositi e bisognerebbe operare anche in ambienti antisettici,nessuna preparazione home made e nessun utensile potrà mai essere “immune” da batteri.Se poi ci pensiamo,noi mangiamo in piatti e con posate che non sterilizziamo,quindi a maggior ragione,non vedo perchè preoccuparsi di oggetti contenenti i nostri cosmetici che ci metteremo addoso.Se ci fosse grosso pericolo di contaminazione batterica di piatti e posate,l’essere umano sarebbe scomparso ormai da tempo dal pianeta terra! Riguardo a questo,tra l’altro,i microbi e i batteri servono proprio per far si che il nostro sistema immunitario “si alleni” e diventi ben forte per saper riconoscere e combattere tutti i nemici del corpo.Non è un caso che persone e animali che sono stati fin da piccoli poco a contatto con “l’esterno” si ammalino di più rispetto agli altri (anche allergie o simili).Riepilogando,puoi stare tranquilla,se hai la lavastavoglie,fai fare un lavaggio a 60-65° ai contenitori per lo spignatto e via! Se invece non ce l’hai,andrà benissimo un bel lavaggio a mano con detersivo e spugnetta.Un saluto e a presto!
Ecco questa sì che è una cosa importante da sapere, ma mi chiedevo se uno volesse essere sicuro al 100% … serve a qualcosa passare gli strumenti e relativi contenitori nel microonde? Forse sarebbe da sfatare anche questo metodo? ^^ Grazie come sempre per tutti gli articoli XD